Lorenzo Insigne si candida ancora per la Nazionale

Le parole di Lorenzo Insigne

Lorenzo Insigne è tornato a parlare di Nazionale su La Repubblica: “Solamente in Italia chi va a giocare lontano è escluso automaticamente dal giro e non se ne capisce il motivo.I sudamericani che stanno in Serie A possono fare ogni volta 13 ore di volo, perché a noi non è consentito?”

“Non mi sento un ex – ha aggiunto – non ancora. Alla Nazionale non si dice mai addio, nemmeno dopo i 40 anni. E io ne ho solamente 33. Alla maglia della Nazionale non si dà l’addio, si fa sempre il massimo per meritarla. Altrimenti si segue da tifoso”.

“Ai Mondiali non bisogna tornarci e basta. La Nazionale lì dovrà giocare di nuovo da protagonista, con l’ambizione di poterli vincere. Noi siamo l’Italia, 4 volte campione del mondo. Qui in Canada, nazione che li ospiterà con Usa e Messico, si respira già un’atmosfera di attesa, con i cartelloni pubblicitari per le strade anche se manca un anno e mezzo. Il calcio in America non è ancora seguito come gli altri sport nazionali: baseball, basket, football. Ma il movimento sta crescendo e il volano dei Mondiali sarà straordinario, con l’arrivo dei campioni. Spero che l’Italia possa giocare almeno una partita a Toronto: in Canada c’è una nostra comunità calda e numerosa”.

“I due Mondiali saltati sono una macchia, anche nella mia carriera. Sono grato a Prandelli per avermi portato almeno in Brasile, ma ero ancora un ragazzino e la mia unica avventura iridata non fu da protagonista. Con Ventura e Mancini fallimmo invece la qualificazione ed è stata soprattutto la seconda volta a fare male. Eravamo i campioni d’Europa, con la Svizzera ci condannarono anche gli episodi e la sfortuna. Poi affondammo negli spareggi. Una spiegazione negli spogliatoi non riuscimmo a darcela. Sento parlare di una crisi di talenti e magari c’è anche qualcosa di vero. Ma la nostra storia dice altro: i campioni in Italia sono sempre nati e bisogna solo aiutarli di più a emergere, come accade all’estero. I club devono investire nella crescita dei giovani, gli allenatori dargli spazio e fiducia. Pure per la Nazionale e sta già succedendo, con l’arrivo sulla panchina della Nazionale di Spalletti. Il mister sta aprendo ai giovani le porte del club Italia e i risultati si cominciano a vedere. Il cammino in Nations League è stato finora ottimo ed è importante, in vista delle qualificazioni per i Mondiali”.

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