Le parole di Marquez
Marc Marquez ha parlato alla Gazzetta dello Sport il giorno dopo il suo esordio sulla Ducati: “Essere tutto rosso era quello che volevo. Ho rischiato per riuscirci, il mio obiettivo era arrivare nel team ufficiale e ci sono riuscito, era il disegno”.
“Ora la cosa più bella sono le sensazioni con la squadra: mi sono sentito bene sin dall’inizio. Certo, non cambiare Casa e conoscere già gran parte degli ingegneri mi ha aiutato all’arrivo nel box. E, soprattutto, è stato bello tornare a sentirsi un pilota ufficiale, iniziare a lavorare con un programma molto definito e rigido ed essere disponibile al 100% per dare i tuoi commenti. Perché questo test non era tanto per il pilota, quanto per gli ingegneri”.
“La verità è che tutto l’anno io mi sono sempre sentito molto rispettato dalla Ducati. Una delle grandi differenze rispetto alle altre Case è che qui, che tu sia nel team ufficiale o in uno satellite, Gigi e i suoi tecnici parlano sempre con te. Poi è chiaro: nella squadra ufficiale sei molto più connesso. Ma quello che a me è sempre piaciuto della Ducati è proprio il modo in cui lavora con i suoi team: parlano con tutti i piloti, li ascoltano, sono attenti ai dettagli. Fa la differenza”.
Chiosa su Pecco Bagnaia: “Il momento più importante per avere una relazione stretta con il tuo compagno è adesso: in precampionato, ma soprattutto in questo test, perché quello che proveremo in Malesia è più o meno quello che utilizzeremo nelle prime gare. Prima di tutto ognuno di noi ha parlato da solo con gli ingegneri, così da dare loro le informazioni basiche, poi con Pecco ci siamo confrontati. E i commenti sono stati molto simili: abbiamo avvertito gli stessi pro e contro. E credo sia un vantaggio perché rende il lavoro più facile agli ingegneri”.