Alex Liddi lascia il baseball
Alex Liddi ha annunciato il ritiro dal baseball giocato. Il giocatore classe 1988, che è stato il primo atleta nato e cresciuto in Italia a giocare in Major League nel 2011 con i Seattle Mariners e a vincere la Serie del Caribe nel 2016 con i Venados de Mazatlán, ha annunciato di aver appeso definitivamente il guantone al chiodo, segnando la fine di un’era per il baseball italiano.
‘Per me è arrivato il momento di dire definitivamente basta con il baseball giocato e di passare così più tempo insieme alla mia famiglia – ha dichiarato il terza base azzurro -. “È una decisione che arriva da dentro, forse anche perchè non sto più battendo valido come i tempi migliori. Credo di essere pronto a un nuovo capitolo della mia vita che comprenda sia il baseball – in un modo diverso rispetto a prima – sia alcuni progetti con mia moglie che vogliamo sviluppare”.
“Il mio è stato un percorso indimenticabile – ha proseguito Liddi – che mi ha visto coronare il sogno di giocare in Major League e in altri campionati affascinati e di grande importanza. Sono molto orgoglioso di aver rappresentato l’Italia in tante manifestazioni internazionali, raggiungendo spesso ottimi risultati. Saluto e ringrazio tutti gli addetti ai lavori come tecnici e compagni di squadra che ho incontrato in questo percorso e, soprattutto, i tanti tifosi che mi hanno sempre sostenuto”.
“A nome mio, di tutto il consiglio federale e di tutto il movimento, non posso che ringraziare Alex per la straordinaria carriera che ha disputato – ha commentato il presidente federale Marco Mazzieri -. Oltre ai risultati raggiunti in campo, voglio dire grazie a Liddi per il ruolo di portabandiera del nostro movimento che ha saputo ricoprire ad alto livello dentro e fuori dal campo per oltre 20 anni. Conosco Alex da quando era praticamente bambino e ho avuto il piacere di allenarlo in tantissime occasioni come manager dell’Italia. A lui sono legati tantissimi bei ricordi che porterò sempre con me. Confido che, come ha fatto da giocatore, possa portare anche in futuro, in un’altra veste, il suo contributo per il nostro sport”.
