Paola Egonu e Monica De Gennaro sono state grandi protagoniste del trionfo olimpico dell'Italvolley.
Il libero di Conegliano, tornato a furor di popolo in Nazionale, ha fatto la differenza in seconda linea.
Dopo aver vinto tutto in una stagione perfetta, si è tolta qualche sassolino dalla scarpa, parlando con la Repubblica.
"È la vita che ho voluto sin da piccola. Non ho rimpianti. Certo ho ricordi diversi dagli altri della mia infanzia e adolescenza. In gita scolastica non sono mai andata. Quando i miei compagni di scuola partivano per la gita io dovevo allenarmi, restavo in palestra".
"È stato duro il primo anno al Nord, lasciare la mia famiglia e Sant’Agnello dove ho trascorso i miei primi 14 anni. Sei piccola, ti ritrovi a dovere iniziare tutto daccapo. Mi sono trasferita a Vicenza, dove sono rimasta sette anni".
"Non c’era più mia mamma a pensare a me. Cucinare, rifare il letto, la spesa, diventano tutti tuoi impegni. Si cresce in fretta".
"Ho dovuto cambiare anche tipo di scuola, passando dal liceo al geometra, per conciliare i miei allenamenti con lo studio".
"Non riuscivo a integrarmi, non ero ben vista in classe. Ho subito discriminazioni perché venivo dal Sud, ma ormai è andata".
"Dal secondo anno le cose sono migliorare, mi ha raggiunto mia sorella gemella, poi la più grande che si è iscritta all’università a Padova".
"Adesso Conegliano è casa, sono qui da 12 anni. Più della metà della mia vita comunque l’ho trascorsa in giro, lontano dalla Penisola sorrentina".
"Non so come sia possibile non considerarle italiane solo per il colore della pelle. È semplicemente assurdo, fuori dalla mia logica".
"Con Paola Egonu siamo anche molto amiche, ma la mia considerazione è a prescindere".
"Spero che lo sport possa aiutare contro la cattiveria nel nostro paese, l’Italia è molto indietro, nel 2024 c’è ancora troppo razzismo".