Mercoledì pomeriggio Papa Francesco, presso l’Aula Paolo VI nella Città del Vaticano, ha lanciato una importante sfida per il mondo sportivo: “Desidero segnalare una sfida per voi, rappresentanti dello sport e delle aziende che sponsorizzano gli eventi sportivi, è quella di mantenere la genuinità dello sport, proteggerlo dalle manipolazioni e dallo sfruttamento commerciale. Sarebbe triste, per lo sport e l’umanità, se la gente non riuscisse più a confidare nella verità dei risultati sportivi o se il cinismo e il disincanto prendessero il sopravvento sull’entusiasmo e sulla partecipazione gioiosa e disinteressata”.
Il Pontefice ha evidenziato l’importanza del successo, ma non solo, dicendo che “nello sport, come nella vita, è importante lottare per il risultato, ma giocare bene e con lealtà è ancora più importante. Ringrazio pertanto tutti voi per i vostri sforzi nello sradicare ogni forma di corruzione e manipolazione. So che è in atto una campagna guidata dalle Nazioni Unite per lottare contro il cancro della corruzione. Quando le persone lottano per creare una società più giusta e trasparente, collaborano con l’opera di Dio”.
Non si è voluto tirare indietro in questa “lotta”, specificando che “anche noi, responsabili di diverse comunità religiose, vogliamo offrire il nostro contributo a tale impegno. Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, essa è impegnata nel mondo dello sport per portare la gioia del Vangelo, l’amore inclusivo e incondizionato di Dio per tutti gli esseri umani”.
Papa Francesco individua nello Sport anche una irripetibile opportunità di inclusione per “tanti bambini e ragazzi che vivono ai margini della società. Tutti conosciamo l’entusiasmo dei bambini che giocano con una palla sgonfia o fatta di stracci nei sobborghi di alcune grandi città o nelle vie dei piccoli paesi. Vorrei incoraggiare tutti, istituzioni, società sportive, realtà educative e sociali, comunità religiose, a lavorare insieme affinché questi bambini possano accedere allo sport in condizioni dignitose, specialmente quelli che ne sono esclusi a causa della povertà”.
Uno degli obiettivi dello sport è l’accessibilità, affinché “tutti possano partecipare alle attività sportive, e sono contento che al centro della vostra attenzione in questi giorni ci sia l’impegno per assicurare che lo sport diventi sempre più inclusivo e che i suoi benefici siano veramente accessibili a tutti”, proseguendo poi Papa Bergoglio ha ammesso che “è bello sapere che le istituzioni sportive mondiali hanno preso a cuore cosi coraggiosamente il valore dell’inclusione”.
“Proprio in questi ultimi mesi abbiamo visto come i Giochi Olimpici e Paralimpici sono stati al centro dell’attenzione del mondo intero”, Papa Francesco ha ricordato che “il motto olimpico ‘altius, citius, fortius’ è un invito a sviluppare i talenti che Dio ci ha dato”, spiegando che “quando vediamo gli atleti tendere al massimo delle proprie capacità, lo sport ci entusiasma, ci meraviglia, ci fa sentire quasi orgogliosi. C’è grande bellezza nell’armonia di certi movimenti, come pure nella forza e nel gioco di squadra. Quando è così, lo sport trascende il livello della pura fisicità e ci porta nell’arena dello spirito e addirittura del mistero. E questi momenti sono accompagnati da grande gioia e soddisfazione, che tutti possiamo condividere, pur non avendo gareggiato”.
Il movimento paralimpico e altre associazioni sportive a sostegno delle persone con disabilita, come Special Olympics, hanno avuto un ruolo decisivo nell’aiutare il pubblico a riconoscere e ammirare le straordinarie prestazioni di atleti con diverse abilità e capacità. Questi eventi ci regalano esperienze in cui risaltano in modo mirabile la grandezza e la purezza del gesto sportivo”.
Infine Papa Francesco ha elogiato lo sport “dilettantistico, amatoriale, ricreativo, non finalizzato alla competizione”, in quanto “consente a tutti di migliorare la salute e il benessere, di imparare a lavorare in squadra, a saper vincere e anche a saper perdere”.