Antonella Palmisano non si arrende dopo l’infortunio

Le parole di Antonella Palmisano

“Ancora devo metabolizzare che non gareggerò ai Mondiali di Eugene e che dovrò guardarli da casa”. La Regina ha interrotto momentaneamente la propria marcia: da alcune settimane Antonella Palmisano, la campionessa olimpica della 20 km di Tokyo, soffre per un’infiammazione all’anca sinistra che non le consente di allenarsi serenamente e di puntare a un’altra medaglia d’oro nell’appuntamento clou del 2022. Se per il Mondiale in Oregon (20 km in programma il 15 luglio) si tratterebbe di una corsa contro il tempo, anche rischiosa, l’obiettivo realisticamente si sposta sugli Europei di Monaco di Baviera, con la 20 km in calendario per il 20 agosto. “Non posso pensare che la mia stagione sia finita, devo darmi nuovi obiettivi, è Monaco sicuramente lo è – spiega la 30enne delle Fiamme Gialle, allenata da Patrizio Parcesepe – Dopo un’infiltrazione di acido ialuronico, ora dobbiamo riprendere la mobilizzazione dell’anca, già a partire da dopo Pasqua: la prossima settimana sarò a Formia per lavorare con il mio fisioterapista Cristian Bruno e ritrovare il prima possibile la funzionalità. Mi aiuterà anche il lavoro in acqua e la cyclette. Ci vorranno però almeno venti giorni ed è difficile che riesca a tornare a marciare prima della metà di maggio”.

Un passo indietro, nel racconto dei fatti, è necessario: “Dopo i tanti eventi, premiazioni e festeggiamenti post-Tokyo, siamo ripartiti a gennaio con un primo ciclo di preparazione invernale. Due bei mesi introduttivi, fino alla fine di febbraio – racconta “Nelly” – Poi quel problema fisico, che già mi aveva limitato prima di Tokyo, è riemerso quando abbiamo cominciato a mettere nelle gambe i primi 25 km. Di conseguenza l’intero mese di marzo l’ho passato ad approfondire, facendo visite su visite, per cercare di capire di cosa si trattasse. Alla fine si è scoperto che si tratta di una problema che ho fin dalla nascita, tra la testa del femore e l’acetabolo. Per fortuna è stata esclusa la necessità di un’operazione, e questo mi ha ridato anche un umore migliore rispetto alle scorse settimane”.

Dopo la diagnosi dello specialista dell’anca Raul Zini, in contatto con il responsabile medico federale Andrea Billi, e la successiva infiltrazione, è stato necessario riadattare i programmi (che inizialmente prevedevano la 35 km ai Mondiali) e ricalibrare gli obiettivi, in funzione Europei: “Non ho bisogno di tante settimane per portare a casa il risultato, ma almeno due mesi di lavoro completo sì – prosegue la tarantina di Mottola, già bronzo mondiale ed europeo prima del trionfo olimpico sulle strade di Sapporo – teoricamente se per metà maggio si ricomincia a marciare, e poi a giugno-luglio a pieno regime, i tempi per Monaco di Baviera ci sono tutti. Del resto, quasi mai le mie stagioni sono state lineari, senza intoppi. Per esempio prima di Tokyo non marciato, e soltanto corso, per tre mesi…”.


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