“Solo lì mi sono reso conto di cosa fosse successo”.
Una delle più grandi emozioni azzurre legate all’Olimpiade di Tokyo 2020 è stata certamente la medaglia d’oro di Gianmarco Tamberi, giunta poco prima di un altro monento iconico, quello dell’affermazione di Marcell Jacobs nei 100 metri piani. Il saltatore di Civitanova Marche, dal palco del Festival di Trento, ha ripercorso la sua straordinaria impresa, che lo ha portato sul tetto del mondo assieme al qatariota Barshim.
“Ero in gara con un solo obiettivo, ero un uomo in missione: se vedevi il mio sguardo avevo solo una cosa in testa. Volevo vincere le Olimpiadi, saltare ogni salto meglio del precedente, mettere a puntino ogni cosa. Dopo quell’errore a 2.39 ero ancora in modalità gara, non mi ero reso conto che ero a pari merito con Barshim. Non mi ero reso conto che l’Olimpiade fosse finita in quel momento e che fosse finita nel migliore dei modi. Quando si è avvicinato il giudice, che ci ha propsettato la possibilità di continuare a duellare ed ad accanirci in questa sfida a due oppure, come poi ha chiesto lo stesso Barshim, di ottenere due ori, solo lì mi sono reso conto di cosa fosse successo. La frase di Barshim (Can we have two gold?) ancora riecheggia tante volte…A quel punto non sono stato più nella pelle, non sono più riuscito a contenermi”, ha ammesso un emozionato Tamberi.