Maratona, nuovo record mondiale femminile

Maratona, record mondiale

Da Chicago arriva per il secondo anno consecutivo il primato mondiale di maratona, l’anno scorso quello maschile del keniano Kelvin Kiptum (2h00:35), poi tragicamente scomparso in un incidente d’auto, e oggi quello, assolutamente stratosferico, della 30enne connazionale Ruth Chepngetich, campionessa del mondo a Doha nel 2019. Al terzo successo a Chicago, la Chepngetich ha stravinto violando per la prima volta nella storia sia la barriera delle 2h11 sia ancora quella ritenuta irraggiungibile delle 2h10, chiudendo la straordinaria cavalcata in 2h09:56, togliendo quasi due minuti al record dell’etiope Tigist Assefa, 2h11:53 a Berlino il 24 settembre dell’anno scorso. 

In testa dal primo all’ultimo metro, la keniana ha iniziato a prendere vantaggio sostanziale dopo i primi dieci chilometri, accumulando sedici secondi di vantaggio a metà gara (1h04:16 alla mezza maratona!), via via aumentando il margine sulle avversarie e lottando da sola contro l’ipotesi del record, chiaramente nelle sue gambe con i passaggi-monstre rilevati ogni cinque chilometri. Con una seconda metà di 1h05:40 (!), il primato che era visibilmente già in tasca alla keniana è arrivato con un margine impossibile da immaginare. Questi i passaggi della gara-record: 15:00 (quinto chilometro), 30:14 (decimo), 45:32 (quindicesimo), 1h00:51 (ventesimo), 1h04:16 (mezza maratona), 1h16:17 (venticinquesimo, miglior prestazione di sempre), 1h31:49 (trentesimo, miglior prestazione di sempre), 1h47:32 (trentacinquesimo, miglior prestazione di sempre), chiusura ancora in spinta in 2h09:56. Dietro il primato della Chepngetich, sfilano con crono impressionanti anche l’etiope Sutume Asefa, leader mondiale 2024 fino a ieri, in 2h17:32, e la keniana Irine Cheptai (2h17:51). Miglior statunitense Susanna Sullivan, settima in 2h21:56. 

E’ stato anche il giorno di John Korir, già terzo in una passata edizione, oggi vincitore con personal best portato da 2h05:01 a 2h02:44 (sesto di sempre) grazie a un’azione determinante imposta a circa sette miglia dal traguardo. Sul podio anche l’etiope Mohamed Heseydin Esa (2h04:49) e il keniano Amos Kipruto (2h04:50). Primo degli statunitensi C.J. Albertson, settimo in 2h08:17). Quinto, all’esordio sui 42 km, il keniano Daniel Ebenyo, in 2h06:04. Nelle gare wheelchair tripudio svizzero, con record della corsa per Catherine Debrunner (1h46:12), quinto successo a Chicago per Marcel Hug (1h25:54) dopo un finale sulla corda per la vicinanza dello statunitense Daniel Romanchuk (1h25:58) e del giapponese Tomoki Suzuki (1h26:05). 


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