
Nel weekend gli Europei di corsa a Bruxelles-Lovanio, Nadia nella conferenza stampa di European Athletics in vista dei 10 km.
Tra lo splendido municipio in stile gotico e la biblioteca universitaria del 1425, su un fondo per la maggior parte in asfalto, salvo un tratto nel classico pavé delle Fiandre, gli azzurri hanno mosso i primi passi agli Europei di corsa su strada. Alla vigilia dell’edizione inaugurale dell’evento dedicato al running, la squadra italiana si è ritrovata nel centro di Lovanio per cominciare a scoprire i segreti del tracciato belga che sabato ospiterà la mezza maratona e domenica i 10 km e la maratona.
Un’oretta di sgambata per gli atleti, seguiti in bici dai coach in una mattinata soleggiata ma fresca (12 gradi), per testare le insidie di un percorso tutt’altro che piatto, ma anzi ondulato, nervoso, caratterizzato da una salita di quattrocento metri al 7-8% di pendenza media intorno al terzo km (sia per la 10 km sia per la mezza), prima di un altro strappo a tre chilometri dal termine. Diversi settori sui sanpietrini e un paio di salite sono invece il menù della maratona che scatta da Bruxelles e termina nel centro abitato di Lovanio con le asperità già descritte.
Si corre con le gambe ma soprattutto con la testa: Nadia Battocletti lo sa. L’azzurra tre volte regina d’Europa (Roma 5000 e 10.000, Antalya nel cross) cerca la quarta corona in dieci mesi ed è tra le protagoniste della conferenza stampa della vigilia, insieme al francese Jimmy Gressier e alle belghe Jana Van Lent e Hanne Verbruggen, con il presidente della European Athletics Dobromir Karamarinov.
“Mi sento ‘confident’, fiduciosa, sulla mia condizione e sul mio allenamento, quindi domenica voglio divertirmi – è il Battocletti-pensiero mentre riflette sui 10 km di domenica mattina alle 9.30 -. Ho fatto tante gare di cross quest’inverno, e una in pista: sono pronta, super concentrata su quello che devo fare, da quest’anno c’è un approccio ancora più scientifico al nostro allenamento. Le avversarie le conosco, le ho affrontate già a Roma e ad Antalya, e credo si possa far bene anche come squadra nei 10 km, visto che di fatto siamo le stesse dell’oro del cross. Arrivo a questo evento dopo il penultimo esame universitario in ingegneria: davvero difficile, ho studiato quattro mesi soltanto per quello e adesso mi sento più libera. Non è facile conciliare studio e sport ma riesco a organizzare in maniera intelligente il mio tempo”.