Una medaglia storica, conquistata da uno splendido e giovanissimo atleta.
Mattia Furlani regala a se stesso uno splendido bronzo nella finale maschile di salto in lungo alle Olimpiadi di Parigi 2024, e all’Italia la prima medaglia nell’atletica in questa kermesse. Il giovanissimo atleta laziale (è nato nel 2005) ha saltato 8.34 metri: meglio di lui solo il greco Miltiadis Tentoglou (oro grazie a un salto da 8.48) e il giamaicano Wayne Pinnock (8.36, argento).
La medaglia di bronzo di Furlani è storica, perché arriva a quarant’anni esatti da quella dello stesso metallo che Evangelisti aveva conquistato a Los Angeles 1984. L’azzurro, peraltro, ha raggiunto la distanza che gli avrebbe garantito la medaglia già al primo salto.
Il conto delle medaglie a Parigi 2024, dopo l’exploit di Furlani, sale a un totale di 26 per la spedizione azzurra. L’Italia aveva ottenuto un totale di 40 medaglie alle Olimpiadi di Tokyo 2020, stabilendo un nuovo primato in quanto a bottino in un’unica edizione dei Giochi. In quell’occasione erano state dieci le medaglie d’oro, altrettante quelle d’argento e venti quelle di bronzo.
Mattia Furlani ha conquistato l’argento ai Mondiali indoor di Glasgow 2024 nel salto in lungo, ottenendo così la sua prima medaglia importante a soli diciannove anni. È il terzo figlio di una famiglia che si è trasferita a Rieti nel 2010, dopo aver vissuto a Grottaferrata, nei Castelli Romani. La sua famiglia è nota per i successi della sorella Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013 e bronzo europeo under 23 nel 2017), ma anche per i risultati sportivi del padre Marcello, un saltatore in alto con un record di 2.27 metri nel 1985, e della madre Khaty Seck, velocista di origini senegalesi, che lo hanno supportato anche dal punto di vista tecnico.