Gioie e dolori per l’atletica americana a Rio. Lenita in parte le delusioni in serie provenienti dai 100 maschili e dai 100 e 200 femminili, la semifinale della 4×100 donne si era chiusa con il “solito” pasticcio al momento del passaggio del testimone, una consuetudine per gli americani, tra Tianna Bartoletta, fresca di titolo olimpico nel lungo, e Allyson Felix, la grande sconfitta dei 200.
Avanza tu che parto io, il testimone è finito per terra, poi raccolto e infine lanciato. Squalifica inevitabile, ma a salvare le velociste americane hanno pensato le… brasiliane.
Un contatto parso veniale e non determinante tra la staffettista verdeoro e la Felix ha infatti convinto la federazione Usa a presentare ricorso, che è stato accolto.
Curioso però quanto successo per riparare al fattaccio: gli Stati Uniti hanno corso da soli la staffetta con l’obiettivo di fare meglio di 42”70, il tempo della Cina ultima qualificata.
Missione compiuta, pur con il tempone: 41’77”, seconda prestazione dell’anno. Ma non è bastato ad evitare la corsia esterna in finale, quella per i ripescati…