Il direttore tecnico dell’atletica azzurra replica alle illazioni in arrivo dagli States.
Quando è troppo è troppo. Il direttore tecnico dell’atletica leggera italiana, Antonio La Torre, sbotta dopo i continui sospetti e illazioni in arrivo dagli Stati Uniti per i risultati degli Azzurri alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
“Fossi al posto del direttore tecnico americano, qualche domanda me la farei. A prescindere da questa polemica gratuita c’è parecchio lavoro da fare. I più forti velocisti del mondo che non si qualificano con la staffetta, non vincono i 100-200-400. È sempre colpa degli altri?”, sono le parole riportate dalla Gazzetta dello Sport.
“Chi ha scritto certe cose, non era neanche informato sulle gare di Marcell sui 60. Qualche volta il complesso di superiorità può far male”.
La Torre poi è ottimista sul futuro di Jacobs: “Se Jacobs rimane Jacobs, quello che avete visto qui, può arrivare a Parigi continuando a essere il velocista da battere”.