Il pallavolista della M2G Group Bari Volley Leano Cetrullo, di professione psicologo, ha sventato un suicidio tramite il social network facebook con la collaborazione del 113 e 118. La storia è stata raccontata a Piero Giannico su Tuttosport.
“Ricevo ogni giorno sul mio profilo Facebook richieste di aiuto o di confronto da parte di persone che hanno la necessità anche di una parola di supporto psicologico per superare le proprie difficoltà – ha detto Cetrullo – . Ma quel messaggio su messenger era insolito e diverso da tutte le altre richieste di aiuto e quindi ho provato a conoscere il mio interlocutore per comprendere la gravità della situazione. Lui è stato chiaro e mi ha detto che voleva farla finita. Ho capito da subito che non era uno scherzo anche perché la prima cosa che gli ho detto è stata quella che avrei avvertito le forze dell’ordine e il 118 e, dall’altra parte della chat, lui ha continuato a parlarmi della volontà di volersi suicidare”.
“Ho cercato intanto di far capire a questa persona che lo volevo aiutare e nel frattempo ho prima chiamato il 118, in vivavoce, per poi essere indirizzato al 113 – ha aggiunto Cetrullo, una stagione a Monza in A1 e nelle ultime due a Gioia del Colle con il Real Volley -. Ed è stato un lavoro di equipe perché la centrale della Polizia di Stato di Bari mi chiedeva delle informazioni utili per verificare l’identità del contatto Facebook e poterne individuare l’abitazione per intervenire. Contemporaneamente il dialogo tra me e il la persona che era dall’altra parte della tastiera manteneva toni tranquilli e questo mi ha permesso di poter arrivare a farmi dare le sue generalità complete e poterle fornire alla Polizia di Stato. Di lì a pochi minuti le forze dell’ordine sono giunte all’abitazione del soggetto in questione. Intanto mi assicuravo che la situazione in casa non fosse a rischio e lo esortavo ad aprire la porta chiedendogli se avesse oggetti pericolosi nelle vicinanze e in che luogo della casa si trovasse. Tutto questo mentre ero sempre in vivavoce con le Forze dell’Ordine che hanno potuto accertare la veridicità della situazione. Il mio agire ha permesso di poterlo convincere ad aprire la porta e collaborare”.
“Poco dopo l’arrivo della Polizia a casa sua, sono arrivati gli operatori del 118 e dopo una serie di consultazioni mediche ne hanno richiesto il ricovero in un ospedale nel reparto di psichiatria dove è stato in osservazione per alcuni giorni e adesso finalmente è tornato a casa dopo tutte le cure del caso. In questi giorni ho avuto modo di sentirlo e di accertarmi delle sue condizioni di salute”.