Olimpiadi Parigi 2024, caso Imane Khelif: Giovanni Malagò non è sorpreso

Olimpiadi Parigi 2024, caso Imane Khelif: Giovanni Malagò non è sorpreso

Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni della “Stampa”, il numero uno del CONI Giovanni Malagò, tra i vari temi trattati, ha commentato senza mezzi termini le numerose critiche ricevute dalla pugile algerina Imane Khelif dopo l’incontro con Angela Carini. In aggiunta, il dirigente sportivo si è espresso anche sulle condizioni di Gianmarco Tamberi e sulle polemiche relative all’inquinamento della Senna.

“Ho ricevuto dalla massima autorità medica del Cio il documento sulla regolarità della partecipazione di Imane Khelif al torneo olimpico femminile. Il resto sono chiacchiere che hanno travolto Angela. Non ho intenzione di lanciare nessuna accusa, ma non mi sorprende affatto che la questione sia diventata politica. Tutto ormai viene strumentalizzato dalla politica a prescindere da destra e sinistra” ha esordito il presidente del CONI.

“Angela mi ha mostrato le pressione a cui è stata sottoposta nei giorni precedenti all’incontro con l’IBA e io le ho detto di non farci troppo caso e di pensare solo a continuare a combattere” ha proseguito il dirigente sportivo.

“Gimbo mi ha chiamato domenica mattina, mi ha spiegato la situazione e poi è scoppiato a piangere. Gli ho detto ‘porca miseria Gimbo, ne abbiamo viste di tutti i colori e che facciamo adesso, ci arrendiamo? Oggi sarà un giorno di decantazione, di controllo delle condizioni e poi sarà pronto per andare in pedana” ha aggiunto il nativo di Roma in merito alle condizioni di Tamberi.

“Non so se sia vero che hanno speso 1,4 miliardi per bonificare la Senna, ma è chiato che il progetto non si limita alle Olimpiadi, ma guarda avanti. Una cosa è fare una gara corta come il triathlon, un’altra è nuotarci per 10 km. Adesso la situazione è borderline. Sono fiducioso che si gareggerà alla fine. Tanto che ho chiesto, quale membro Cio, di fare la premiazione di quella gara” ha concluso Giovanni Malagò.


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