Bufera alla Milano-Sanremo: “Démare trainato”

Infuria la polemica sul vincitore della Milano-Sanremo, Arnaud Démare.

Il francese della FDJ ha trionfato allo sprint dopo le 6 ore, 54 minuti e 45 secondi della ‘Classicissima’, imponendosi se Ben Swift (Team Sky), Jurgen Roelandts (Lotto Soudal) e Nacer Bouhanni (Cofidis) – che ha dovuto mollare il colpo per un salto di catena -, suo grandissimo rivale in salsa francese. E infatti il pugno mollato da Nacer sul manubrio, in segno di stizza (e di ‘rosicamento’), ha un po’ confermato il dualismo tra i due ex compagni di squadra, che lo ha portato proprio a trasferirsi alla Cofidis.

Secondo alcuni corridori, però, il vincitore avrebbe fatto ricorso all’aiutino. Ovvero: dopo essere caduto insieme a Michael Matthews (Orica-GreenEdge) – che ha strenuamente recuperato il gruppo ai piedi del Poggio, ma che ha anche sprecato tutte le energie per lo sprint (ha chiuso
59esimo a 36 secondi) – sarebbe stato trainato dall’ammiraglia per rientrare sul gruppo dei migliori.

Per lo stesso motivo Vincenzo Nibali era stato squalificato al termine della seconda tappa della Vuelta a España.

Le accuse a Démare sono arrivate in primis da Matteo Tosatto (Tinkoff), che si è sfogato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Démare è rientrato attaccato all’ammiraglia, dopo essere caduto insieme a Matthews: sulla Cipressa ci ha superato a velocità doppia, l’ho visto io e l’hanno visto gli altri corridori che erano con me”.

La versione è stata confermato da Eros Capecchi (Astana), compagno di Nibali, che ha poi aggiunto: “Ci ha superato a 80 all’ora, ho visto benissimo che era attaccato alla parte destra dell’ammiraglia. Una vergogna”.

Il francese nella serata di domenica si è difeso parlando a L’Equipe: “È vero, ho approfittato della scia delle ammiraglie per recuperare terreno dopo la caduta proprio come ha fatto Matthews, ma questo non è un comportamento vietato. Non ho nulla da rimproverarmi e soprattutto non ho fatto nulla di male. Ci sono dei giudici, nel ciclismo. E se avessi fatto qualcosa di scorretto, sarei stato sicuramente squalificato. Di Matthews non si parla perché non ha vinto, ma ha fatto esattamente quel che ho fatto io. Abbiamo sfruttato la scia delle ammiraglie, anche perché ci hanno protetto dal vento. E questo non è proibito”.

Anche il direttore sportivo della FDJ, Frederic Guesdon, ex ciclista che vinse la Parigi Roubaix 1997 ha risposto alle accuse. Queste le sue parole a Cyclingnews: ”Non abbiamo barato. Ero con Arnaud sulla salita di Cipressa semplicemente perché era nella coda di macchine dopo la caduta. A un certo punto ha preso una borraccia da noi ma non avrei potuto averlo trainato a 80 km/h quando ero nella coda della auto dei direttori sportivi in salita. Eravamo paraurti a paraurti”.

Guesdon ha poi proseguito rivelando al sito britannico Démare potrebbe rendere pubblici i dati del proprio computerino. Il 24enne non avrebbe cambiato bici una volta rialzatosi dopo la caduta; ciò significa che tutti i dati sarebbero registrati in un unico file.

Hanno fatto invece commuovere le lacrime del 21enne colombiano Fernando Gaviria, scelto per la Milano-Sanremo al posto di Marcel Kittel come opzione primaria in caso di arrivo in volata. Dopo una gara perfetta, è caduto a poche centinaia di metri dall’arrivo e poi ha concluso piangendo, disperato, rincuorato dal compagno di squadra Gianluca Brambilla.


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