Tra pochi giorni i ciclisti di tutto il mondo voteranno il loro presidente. Le elezioni dell’Associazione Internazionale dei corridori, si terranno a Innsbruck il 27 settembre, in occasione dei Campionati del mondo.
Gianni Bugno, rappresentante dei corridori negli ultimi 8 anni, si candida per un terzo mandato, con l’obiettivo di portare a termine i tanti progetti avviati.
“Come già annunciato, la mia priorità è salvaguardare i posti di lavoro. Voglio inoltre aiutare l’economia del ciclismo dialogando in modo costruttivo con le altre parti in gioco per far sì che la nuova riforma del ciclismo rappresenti un passo in avanti per tutto il movimento. Devono aumentare i minimi salariali, servono assicurazioni migliori, contratti seri e sicuri da parte delle squadre, controlli più ferrei in materia di sicurezza, trasferte più umane, una logistica irreprensibile” illustra Bugno. “Ci dovranno essere nuovi vantaggi economici per i corridori, derivanti dallo sfruttamento dei loro diritti d’immagine personale. Le corse che non lo hanno ancora fatto dovranno aumentare il loro montepremi. Abbiamo in mente di migliorare l’accordo paritario e rafforzare il lavoro iniziato per la sicurezza dei corridori (applicazione del protocollo condizioni meteo estreme anche nelle corse minori; dispositivi per controllare la messa in opera del “cahier des charges” da parte degli organizzatori; penalità per organizzatori che non rispettano le disposizioni di sicurezza; maggiori controlli UCI sull’attività degli organizzatori)”.
Nel programma di Bugno c’è anche la volontà di creare un servizio di assistenza legale ancora più forte e strutturato (con un team di avvocati nei diversi paesi) per proteggere i diritti fondamentali dei corridori di ogni categoria visto che sono tanti i singoli casi di cui il CPA si è occupato in questi anni per la tutela dei suoi associati.
Se l’iridato di Stoccarda 1991 e Benidorm 1992 verrà confermato nel suo ruolo, il CPA veglierà alla messa in opera della nuova gestione premi che assicurerà premi a tutti i corridori ad un costo meno elevato, in modo trasparente, in regola con il fisco e sotto controllo di tutti gli stakeholders. Inoltre si occuperà della rivalutazione del Fondo di formazione, che si concentrerà sulla professionalizzazione e il reinserimento nel mondo del lavoro dei corridori a fine carriera, con richiesta di contribuzione da parte degli stakeholders, senza un aumento del prelievo sui premi degli atleti. Per il Fondo, che è sempre stato pagato dal CPA a tutti i corridori, Bugno ha già cominciato a lavorare con l’UCI, che solo di recente con la presidenza di David Lappartient si è resa disponibile a recuperare tutti i crediti che il fondo aveva accumulato negli anni da organizzatori insolventi.
In materia di antidoping, l’Assocorridori si opporrà all’aumento dei costi e dei numerosi controlli ai professionisti, che a differenza di colleghi di altre discipline hanno già dato la loro completa disponibilità per combattere questa piaga dello sport, anche a costo della loro privacy, e danno il loro costante contributo economico. Il CPA si impegnerà sempre per diffondere l’etica sportiva a tutti i livelli, anche nelle categorie minori.
“Continueremo a supportare il movimento femminile e i corridori della categoria continental per ottenere il riconoscimento dei diritti fondamentali degli atleti e una maggiore visibilità dei loro eventi – assicura Bugno. – Cercheremo inoltre di coinvolgere ancor di più gli atleti, rafforzando il ruolo del Consiglio dei Corridori nelle decisioni del CPA, e di rendere più efficace il lavoro dei delegati alle corse. Tanto abbiamo fatto per il gruppo, ma tanto c’è ancora da fare”.