Nibali non alimenta polemiche.
“Stavo benissimo, volevo fare la corsa. Ma quando è esplosa è diventata la gara dei singoli. C’erano degli uomini più quotati, come Colbrelli, che andavano seguiti subito”. Con la “Gazzetta dello Sport” Vincenzo Nibali ha commentato le fasi salienti del campionato italiano. Sa che la sua azione non è piaciuta a Giulio Ciccone, suo compagno di squadra in Trek-Segafredo.
“E’ successo che siamo partiti uno per volta – ha aggiunto il siciliano -. A un certo punto, sullo strappo si sono fermati. Giulio era davanti con Oss, io da dietro sono uscito. Si è girato, mi ha visto come quello che ha riportato tutti sotto. Ma di fatto la mia era una azione per rientrare davanti, per “andare”, perché all’Italiano ci tenevo. Lui si è arrabbiato, però ero venuto qui per fare la corsa, non per fare il secondo. Avevo la testa, la condizione per poterlo fare. Non riesco a vincere da due anni per mille motivi, tra cui l’età che si fa sentire… Ma questo era il giorno in cui mi sono sentito meglio negli ultimi tempi, perché dal Giro ero riuscito distrutto fisicamente e mentalmente. Ma la gara era andata, quando è partito Colbrelli. Giulio si è arrabbiato, è un ragazzo del Sud come me, ma sono cose che possono succedere”.