L’assenza di medaglie di corridori belgi nella prova in linea dei mondiali di ciclismo ha scatenato polemiche interne.
Tutti contro tutti. Questo il clima che si respira nella squadra belga di ciclismo dopo la delusione della prova in linea dei campionati mondiali, disputatisi in casa dopo 19 anni.
A surriscaldare gli animi ci hanno pensato Wout Van Aert e Remco Evenepoel, rispettivamente argento e bronzo nella cronometro alle spalle di Top Ganna.
Evenepoel ci è andato giù duro, dichiarando: “Venerdì sera prima del Mondiale c’è stato un incontro con tutti i corridori, ma alla fine non mi era molto chiaro cosa ci si aspettasse esattamente da me. Con quell’incertezza sono andato a dormire. Il giorno dopo ho chiesto: ‘Cosa vi aspettate da me in termini concreti?’ Ho anche detto chiaramente che pensavo di poter essere in grado di vincere la gara in un certo scenario. ‘Ho una possibilità o no?’ ho chiesto. ‘No’, è stata la risposta. A quel punto era tutto chiaro, ma ho detto a Vanthourenhout: ‘Questa è un’occasione mancata, per diversi ragazzi’ “.
Non si è fatta attendere la risposta di Van Aert, il favoritissimo della corsa giunto solo undicesimo sul traguardo: “La spiegazione di Remco mi ha dato fastidio. Siamo andati ai campionati del mondo come una squadra. Mi aspettavo che ci fossero delle critiche perché non abbiamo vinto. Solo se avessimo trionfato sarebbe stato tutto perfetto, altrimenti ci sarebbero state sempre critiche. Questo posso anche accettarlo, ma non credo sia saggio che qualcuno della squadra aggiunga benzina sul fuoco. Penso che Remco abbia detto molto di più nei tempi supplementari che nella riunione della squadra”.