Cordiano Dagnoni non si accontenta

Le parole di Cordiano Dagnoni

Con la prova in linea femminile si è concluso il primo mondiale multievent della storia del ciclismo. Al termine di dieci intensi giorni di gara l’Italia del pedale torna a casa con il bottino complessivo di 11 medaglie (2 ori, 4 argenti e 5 bronzi) e il 13° posto nel medagliere (12° per numero di medaglie) e, per quanto riguarda il paraciclismo, 19 medaglie (5 ori, 5 argenti e 9 bronzi) e il 7° posto nel medagliere.

“Sono stati mondiali particolari, dal punto di vista logistico e con un programma intenso, che hanno richiesto un impegno maggiore da parte di tutti – il bilancio del presidente Dagnoni -. Per questo voglio ringraziare atleti, tecnici e staff e fare loro i complimenti per come li hanno affrontati. Il ciclismo italiano è abituato ad essere nelle parti alte del medagliere e senza dubbio mancano all’appello diverse medaglie, vista l’incredibile collezione di quarti posto e piazzamenti di questi mondiali. Le cause sono diverse, alcune contingenti, come un programma che ha penalizzato alcuni nostri atleti impegnati su pista e che potevano anche essere utili nella prova in linea. Paghiamo anche una stagione intensa e sfortunata (penso soprattutto al settore femminile di strada e pista).

“Altre cause sono legate alla cronica assenza di impianti. Una battaglia che portiamo avanti da tempo e che ci spinge a rinnovare il nostro appello alle Istituzioni affinché si possa trovare velocemente una soluzione soprattutto per quelle strutture (come Montichiari e Spresiano) che potrebbero essere messe a disposizione delle società in tempi brevi. Ricordo che gli impianti, non solo quelli per la pista ma anche per il BMX e il fuoristrada, permettono la preparazione dell’alto livello e sono strategici per la pratica di base, l’unica in grado di garantire un ricambio nel tempo. Ultimo, ma non meno importante, il tema della sicurezza per chi usa la bicicletta che è vitale anche per i nostri atleti e atlete. Sarà forse un caso che i paesi in questo momento leader su strada sono anche quelli con il rapporto più favorevole di piste ciclabili/abitanti? Nonostante questo, in ottica olimpica e paralimpica sono ottimista. I Mondiali di fine quadriennio hanno valore soprattutto guardando ai Giochi e noi stiamo lavorando per farci trovare pronti. Abbiamo atleti che credono nel nostro progetto e con i quali prepareremo nei prossimi mesi un programma mirato di avvicinamento all’evento. Confidiamo, da questo punto di vista, anche nella collaborazione dei rispettivi team, affinché insieme si possa trovare un percorso condiviso.

“Abbiamo talenti indiscussi come Ganna, Balsamo, Longo, Milan, Fidanza, Consonni, Viviani.. solo per citarne alcuni, e giovani di grandi speranze come Milesi, Bianchi, Predomo, Avondetto, Paccagnella e i ragazzi del BMX (oggi a medaglia e in finale) che stanno crescendo rapidamente; il settore paralimpico si conferma tra i primi al mondo e anche sulla pista paralimpica stiamo facendo rapidi progressi grazie al lavoro svolto con i tandem. Io sono fiducioso”.


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