Il messaggio di Carlo Rebellin
Il giorno dopo la tragedia di Davide Rebellin, il fratello Carlo ha raccontato i drammatici momenti vissuti nella giornata di mercoledì 30 novembre, al ‘Corriere del Veneto’.
“Ho provato a telefonargli ma lui non rispondeva, ero preoccupato. Ho chiamato i Carabinieri e poi sono corso sul posto. Quando sono arrivato il suo corpo era a terra, coperto. C’era la sua bici: anche se completamente distrutta l’ho riconosciuta subito” ha spiegato Carlo Rebellin.
“Se n’è andato facendo quello che più amava, andando in bicicletta” ha proseguito.
“Dopo il ritiro, non aveva perso la passione per la bicicletta: non riusciva a starle lontano, era il suo grande amore. E così anche questa mattina, intorno alle 9.30, è partito di buon’ora per il suo solito allenamento: tre o quattro ore di pedalate, prima di tornare a casa. Mi aveva chiesto di andare con lui ma, per un imprevisto, ho dovuto rinunciare” ha continuato il fratello Carlo.