“Per un lungo periodo della nostra carriera c’è stata rivalità”, ha dichiarato Aru.
Per Fabio Aru il 2021 è stato l’anno del ritiro dopo 15 anni di sacrifici conditi però da tante gioie e trionfi, tra cui spicca sicuramente la Vuelta 2015 ed il titolo di campione italiano nel 2017. Dopo oltre 4 mesi dall’annuncio ufficiale del suo abbandono dell’attività agonistica, è tempo di bilanci. Ed anche di qualche confessione.
“Ora ho delle giornate in cui sono molto impegnato per programmare il mio futuro. Ho incontrato varie aziende e chiuso alcune collaborazioni come ambassador di marchi ed eventi. Ho passato molto più tempo a casa insieme alla mia famiglia e riesco anche a trovare il tempo per fare sport. Esco ancora in bici ma corro anche a piedi”, ha esordito il sardo ai microfoni di OA Sport. “Mi resta sicuramente il fatto di essere una persona precisa e puntuale. Tutto quello che ho imparato in bici, sacrifici compresi, me lo porto dietro oggi nella vita reale, quella di tutti i giorni”.
Sul suo rapporto con Vincenzo Nibali, le dichiarazioni di Aru sono state improntate ad una grande sincerità: “Per un lungo periodo della nostra carriera c’è stata rivalità con lui, ma siamo riusciti a creare un buon rapporto. A noi non è mai interessato coltivare una rivalità in stile Moser-Saronni. Siamo noi che non abbiamo voluto. Io e Vincenzo con il tempo abbiamo imparato a prendere i lati positivi l’uno dell’altro e quindi abbiamo creato un buon rapporto”, ha concluso l’ex corridore.