Fabio Aru ha parlato dal ritiro della Qhubeka-Assos a Girona.
Sembrava tutto pronto per la partecipazione anche ai Mondiali di ciclocross dopo le gare di gennaio ma Fabio Aru alla fine ha deciso di farsi da parte.
Il ciclista sardo ne ha parlato dal ritiro della Qhubeka-Assos a Girona: “Ho fatto sei gare, è andato tutto molto bene, sono stato accolto bene, ma il Mondiale sarebbe troppo: io alla maglia azzurra ci tengo tantissimo, ma è giusto lasciare il posto a chi è più specialista di me e investe tutto l’anno in questa disciplina”.
“È stata un’esperienza che mi ha permesso di ripartire e ne avevo veramente bisogno. Se tornassi indietro negli anni, la rifarei mille volte. Sono stato accolto dall’ambiente come neanche nei sogni. La maglia azzurra ha sempre il suo fascino, ho partecipato al ritiro ad Ardea con i più forti, con Bertolini e Dorigoni che tecnicamente sono dei gatti, e queste settimane mi hanno lasciato tanto. Non aveva senso partecipare al Mondiale, ma dico grazie al ciclocross che mi ha permesso di rimettere il numero sulla schiena, di ritrovare tanta serenità e di presentarmi qui al training camp con una buonissima condizione. Tiferò per gli azzurri davanti alla televisione”, ha annunciato Aru.