“Non mi sono mai paragonato a lui. Alcune persone mi hanno fatto male, ma tutto torna”.
Fabio Aru ha salutato il ciclismo professionistico dopo la Vuelta di Spagna: in un’intervista ad OaSport assicura di non avere rimpianti. “Raggiungere questa decisione non è stato facile ma è qualcosa a cui penso e discuto con la mia famiglia da tempo. Corro da 16 anni e da più di un decennio da professionista, ma ora è giunto il momento di dare la priorità ad altre cose nella mia vita, alla mia famiglia”.
Sugli ultimi difficili anni di carriera: “Nei miei ultimi anni di carriera avrei voluto fare qualcosa in più, e soprattutto speravo in meno momenti difficili. A livello di risultati non ho ottenuto quello che volevo, ma non ho rimpianti. Ho cercato di dare il massimo in ogni situazione”.
Il difficile paragone con Vincenzo Nibali: “Non mi sono mai sentito di essere un suo erede. Lo dicevano gli altri ma non lo pensavo io. Vincenzo ha avuto un percorso diverso dal mio e non mi sono mai paragonato a lui, nonostante per me sia sempre stato un grande stimolo. Io ho le mie caratteristiche e la mia storia”.
“Rifarei tutto? A livello di grinta e determinazione che ho messo nell’affrontare le cose sì, sul fidarmi di certe persone invece, cambierei qualcosa. Non mi riferisco a tutti, ma a quelle persone da cui ho ricevuto del male ma non voglio soffermarmi. Non meritano neanche di essere nominati. E’ capitato a me, ma ci sono persone che hanno lasciato del marcio anche con altri. Ma tutto torna, ne sono convinto”.