Fabio Aru ha commentato soddisfatto la sua prestazione al Gp di Lugano, che ha visto la vittoria del compagno di squadra Diego Ulisi anche grazie a una bella azione del sardo. “Abbiamo controllato la corsa dall’inizio alla fine, in pratica – le sue parole alla Gazzetta dello Sport -. Ci ha aiutato anche la Bahrain Merida, ma siamo riusciti a prendere da subito il comando delle operazioni”.
“Mi mancava, sinceramente, questo calore. Specie da parte dei ragazzini. Al Giro d’Italia ero passato a trovare la squadra ma in hotel, senza andare in partenza o all’arrivo. La felicità del rientro ce l’avevo addosso da qualche giorno, da quando si era deciso che corressi a Lugano. Si è aggiunta quella per essere stato a mio agio”.
“Mi sono sentito bene! L’ultima gara che avevo fatto risaliva al 12 marzo, alla Parigi-Nizza. Quasi tre mesi fa. E penso che nessuno dei partecipanti di oggi (ieri, ndr) fosse reduce da uno stop così lungo. C’è chi veniva dal Giro d’Italia, chi da altre gare… Lo stare in gruppo è molto diverso dal pedalare in allenamento, e così il primo giro è stato particolare. Passato quello, mi sono sentito padrone della situazione”.
Le sue prossime mosse: “Con la squadra avevamo valutato la possibilità che io disputi il Giro di Slovenia, dal 19 al 23 giugno, il campionato italiano del 30 e il Giro di Polonia ad agosto (dal 3 al 9, ndr) come percorso verso la Vuelta. Resta l’ipotesi principale”.