Fabio Aru volta pagina: il suo bilancio finale

Il ciclista sardo in conferenza stampa dice addio definitivamente al ciclismo.

Fabio Aru in conferenza stampa ha salutato un’ultima volta i tifosi e il mondo del ciclismo professionistico: “Voglio un futuro che mi consenta di stare più tempo a casa”, ha spiegato il Cavaliere dei Quattro Mori.

“Non potevo stare fuori casa sempre 200-230 giorni – sono le parole riportate da L’Unione Sarda -. Ora valuterò delle proposte che accetterò non prima del 2022. Ma sarà un lavoro che mi deve tenere lontano da casa al massimo 30 giorni”.

Il futuro è chiaro: “Vedo il matrimonio, e una sorellina o un fratellino per nostra figlia”.

Le cose della sua carriera da ciclista che vuole dimenticare: “A un certo punto sono diventato un’azienda, tanti impegni anche fuori dagli allenamenti e dalle gare. Nel corso degli anni ho anche avuto bisogno di collaboratori pagati da me. Qualcuno mi ha deluso, sono rimasto ferito”.

Le cose positive: “Il ciclismo ti insegna a non mollare mai, tante volte in questi anni avrei voluto farlo ma non l’ho fatto. Mi piace ricordare l’ultima squadra ,Qhubeka Assos, è stata la più bella. In altri team, forse è inevitabile, ci sono cose belle, ma anche un po’ d’invidia. Qui mi sono sentito in famiglia, se non avessi smesso avrei continuato con loro”.


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