Il campione piemontese racconta le sue ambizioni in una stagione in cui non c’è solo l’obiettivo olimpico.
C’è l’obiettivo olimpico che è il sogno principale, ma Filippo Ganna non punta solo alla competizione a Cinque cerchi: il campione piemontese, infatti, ha rivelato tutti i suoi obiettivi di questa stagione in un’intervista a ‘La Tribuna di Treviso’, e tra questi non mancano le sorprese.
L’obiettivo principale, però, resta Tokyo: “Sono cinque anni che l’aspetto – ha detto Ganna -. Punto forte sia alla crono su strada sia all’inseguimento a squadre in pista. Perché sognare in piccolo, se puoi sognare in grande?”.
Prima, però, c’è la stagione delle classiche che sta per iniziare, e poi il Giro in tarda primavera: “I miei programmi includono Tirreno e Sanremo. Nell’era Covid, ci siamo abituati a vivere alla giornata – ha spiegato -. Giro? Troppo presto per parlarne: vedremo”.
Proprio al Giro, con le quattro vittorie di tappa nell’edizione 2020, Ganna si è confermato ad altissimi livelli. Alcuni gli hanno chiesto se si sente l’erede di Vincenzo Nibali e se ha intenzione di lavorare per lottare per la classifica generale di una grande corsa a tappe: “Nibali? Siamo corridori diversi, non azzarderei paragoni. Per vincere il Giro dovrei scendere a 70 kg. Le salite, poi, non le vedo per me. Magari si potrebbe valutare in prospettiva una Tirreno, una breve gara a tappe”.
C’è poi un altro obiettivo già fissato da tempo, il record dell’ora: “Forse a fine stagione. Altrimenti lo tenterò comunque nel giro di un anno e mezzo”.