Elia Viviani si arrabbia con i critici

Il Giro d’Italia riparte con la decima tappa, Ravenna-Modena, adatta ai velocisti ed Elia Viviani punta al riscatto dopo una prima parte di corsa rosa amara: “Non me ne vado da questo Giro finché non ho vinto”, sono le sue parole alla Gazzetta dello Sport.

La frazione di oggi con arrivo a Modena e quella di domani a Novi Ligure sono due appuntamenti cruciale per il campione d’Italia: “Una vittoria c’era, ma poi non c’è stata (il declassamento ad Orbetello, ndr) e quello “di testa” ha cambiato un po’ le cose. Poteva essere un Giro iniziato benissimo come quello del 2018, ma nel ciclismo non sempre le cose vengono facili e ci sono stati dei fatti che hanno cambiato la prospettiva. Non posso esserne contento, qui sono venuto per vincere”.

“Mi fa rabbia la maglia ciclamino sulle spalle di Ackermann – confessa -. E sentire che non sia arrivato incondizione è sbagliato. Solo a Terracina, con freddo e acqua, non sono stato all’altezza. Ma in quelle condizioni io soffro. Per il resto, due secondi posti altermine di tappe dure e lo sprint
di Orbetello…”.

Viviani è pronto a rialzarsi: “Trovo una motivazione extra per cercare la rivincita e ora ho due occasioni di fila, incrociamo le dita. Spesso quelli in cui insegui il riscatto sono i successi più belli, devo azzeccare l’attimo giusto. Poi ci sarà la volata di Santa Maria di Sala, ma bisognerà eventualmente conquistarsela passando le montagne”.


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