“Sarà dura ripetersi, però ho lavorato per migliorare e riprovarci: è una maglia che voglio difendere, vediamo”, le parole del corridore italiano.
A poche ore dallo start della 104esima edizione del Giro d’Italia, Filippo Ganna, ciclista azzurro campione in carica nella specialità inseguimemto indivisuale a cronometro, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto delle sue parole.
“La maglia rosa conquistata alla prima tappa del mio primo Giro, lo scorso anno, è stata difficilissima perché c’era l’arrivo di Agrigento in leggera salita, e ricordo che avevo tantissimo mal di gambe, più di quel che avrei dovuto. Poi il giorno dopo ancora, sull’Etna, è andata com’è andata, ma di sicuro è stata una spinta in più per inaugurare quel Giro un po’ particolare”.
Sull’emozione di vestire la maglia rosa: “È un simbolo. Che guardi da quando sei bambino: averla sulle spalle è qualcosa di incredibile, bellissimo, particolare, unico. Ti dà orgoglio e ti fa sentire davvero parte del Giro d’Italia. E poi pensare che l’anno scorso l’abbiamo portata in pochissimi – io, Almeida, Kelderman, Hindley e Tao che l’ha presa alla fine – dà ancora più prestigio”.
Sui propositi per il Giro di quest’anno: “Spero di ritrovare la gamba dell’anno scorso innanzitutto, poi dopo vediamo. Perché c’è da pensare che l’anno scorso il Giro era ad ottobre, cioè a fine stagione, con un po’ più di gare nelle gambe e un bel po’ più di allenamento. Ad oggi si è fatto il periodo in altura e ho appena corso il Romandia, finito il quale spero di tornare subito ai ritmi cui ho abituato la gente, a partire dal Giro”, ha concluso il velocista piemontese.