Non è passato inosservato il pasticcio combinato dall’Astana nella 6a tappa del Giro d’Italia, la Ponte-Roccaraso di 157 km, la prima con arrivo in salita e altimetria perlomeno impegnativa, vinta dal belga Tim Wellens.
Vincenzo Nibali ha provato ad allungare sul gruppetto dei migliori, cercando di raggiungere il ‘ponte’ Fuglsang, ma il messinese non è riuscito a mettere terreno tra sé e gli avversari, che anzi lo hanno riacciuffato. Non solo: la maglia rosa Dumoulin si è lanciata in contropiede, guadagnando altri secondi preziosi. 21” sullo ‘Squalo dello Stretto”.
“Oggi ha sbagliato l’ammiraglia. Non era la strategia giusta, si trattava di una salita più adatta a corridori esplosivi”, si è discolpato Nibali a fine tappa. Giuseppe Martinelli, direttore sportivo dell’Astana, c’è da dirlo, ha ammesso le sue responsabilità per “l’errore tattico”.
Nibali comunque non è apparso polemico e più che un’accusa, la sua, era da intendersi come critica oggettiva (e costruttiva). Tanto che si è mostrato relativamente tranquillo: “Per i verdetti comunque bisogna aspettare le vere salite”, ha concluso.