Giulio Ciccone sorpreso da Fabio Aru e Davide Cassani

Le parole di Giulio Ciccone

Giulio Ciccone, pronto a vivere una Vuelta da capitano della Trek Segafredo, ha parlato di tutto alla Gazzetta dello Sport. “Parto dall’emozione che deriva dall’affrontare una grande gara per la prima volta. Posti che non conosci, una super corsa di tre settimane, è sempre bello iniziare un giro di queste dimensioni. E da debuttante le motivazioni sono ancora maggiori. Fisicamente sto bene, sono pronto. Obiettivi non ne ho fissati perché non so dove posso arrivare, e le dico che preferisco non saperlo. L’idea è ovviamente quella di provare a fare classifica, facendo il massimo giorno per giorno in questa nuova esperienza alla guida della squadra. Che poi se vogliamo tanto nuova non è perché anche al Giro quest’anno mi ero trovato in una situazione simile, lottando fino alla caduta per fare classifica. Voglio ripartire da quelle sensazioni correndo con intelligenza una tappa alla volta”.

Capitolo Olimpiadi: “L’esperienza in generale è stata positiva in generale, perché andare ai Giochi è uno dei grandi sogni di uno sportivo e io l’ho realizzato. Poi è chiaro che sul piano pratico non è andata come ci aspettavamo. Io personalmente sono stato anche sfortunato con la caduta che ha condizionato un po’ tutto. Peccato che nessuno sia riuscito a finalizzare il gran lavoro che abbiamo fatto”.

Davide Cassani? Sinceramente sono rimasto un po’ sorpreso, perché dall’interno del gruppo non si percepiva nessun attrito, l’aria era serena e tranquilla. Ovviamente c’era un po’ di delusione dopo la corsa, però legata all’aspetto sportivo e non gestionale. Ora mi sembra che sia giusto che il ct porti a termine il proprio incarico perché è lui che sta lavorando con la nazionale da diversi anni e ha programmato i prossimi appuntamenti. Poi le decisioni successive non le devo prendere io, però è giusto che Cassani finisca il suo lavoro”.

Chiosa sull’addio di Fabio Aru: “Non in questo momento non me l’aspettavo, perché stava crescendo e tornando a buon livello. Aveva passato momenti più difficili, quindi l’annuncio è stato inatteso”.


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