Il ds dell’Astana Giuseppe Martinelli in un’intervista a La Repubblica nega ogni dualismo tra Vincenzo Nibali e Fabio Aru in vista Tour 2016.
“Non date retta a chi semina zizzania per crearci delle difficoltà, è solo invidia poiché ogni diesse sognerebbe di poter dirigere due campioni come loro. Sono due ragazzi leali e si rispettano, quindi non ci saranno problemi. Vincenzo correrà il Tour per preparare al meglio le Olimpiadi di Rio, dove penso che possa lottare per la vittoria; al Tour, invece, dovrà essere come un angelo custode per Fabio”.
Le gerarchie quindi non si toccano: “Aru parte come capitano. E’ in ripresa dopo il Delfinato, nel quale è andato a corrente alternata e ha perso troppo terreno sulle salite. Ha disputato il campionato italiano su strada e sono certo che al via del Tour Fabio sarà già competitivo”.
Martinelli, la mente dietro ai trionfi di Nibali al Giro e al Tour, ha poi elogiato lo Squalo per la vittoria nella corsa rosa: “Un Nibali immenso, capace di ribaltare una situazione compromessa, lo ha vinto con pieno merito e a dispetto di chi aveva già intonato per lui il de profundis. Solo a fine Giro è trapelata una situazione che siamo riusciti a tenere ben nascosta, poiché Vincenzo ha avuto problemi di salute per alcuni giorni. Sì, senza la caduta Kruijswijk sarebbe stato difficile da battere ma a chi sostiene questa tesi dico soltanto che lo stesso Nibali in passato ha perso gare importanti a causa di cadute, incidenti, forature o problemi di salute. Questo è il ciclismo, ragazzi e va accettato anche quando la malasorte colpisce duramente”.