Il ds di Vincenzo Nibali, Beppe Martinelli, è tornato a parlare delle polemiche scoppiate dopo la tappa di Roccaraso, quando lo ‘squalo’ se l’è presa con la propria ammiraglia: “Quel giorno io gli ho detto di attaccare perché davanti avevo Fuglsang a 30 secondi, altrimenti non glielo avrei detto. Se Vincenzo fosse rientrato su Fuglsang io sarei stato un genio. Non c’è riuscito, e io sono uno stupido”.
“Molti si aspettavano qualcosa in più, forse anch’io. Avevo detto che la prima settimana era facile, ma è stata ancora più facile. Troppo. E il corridore che a questo punto doveva essere primo per distacco, Dumoulin, è già crollato”.
E ancora: “Vincenzo ha fatto la crono di uno che è qui per vincere il Giro e non può permettersi di cadere. Tre anni fa in una crono così avrebbe guadagnato 40-45 secondi sugli altri big rischiando l’osso del collo. Oppure li avrebbe persi perché sarebbe caduto. Adesso ha la testa sulle spalle, sente la responsabilità. E’ un po’ più ragionatore.
“Quando è cambiato Nibali rispetto a tre anni fa? Lo vedo più uomo, più campione. Io credo in Vincenzo. Sa di avere una responsabilità incredibile. Questa è una squadra abituata a vincere, quando non si vince è un problema. Se sei la Juve e perdi una partita, è un problema. Se sei il Bologna, pensi alla partita dopo. Vincenzo è cresciuto molto. E’ più ragionatore. Più sereno, anche. E quell’uscita di Roccaraso tre anni fa non l’avrebbe mai fatta, adesso ha le palle per dire certe cose”, ha concluso al Corriere dello Sport..