Elia Viviani affida alla Gazzetta dello Sport le sue riflessioni dopo la sua Milano-Sanremo, chiusa nelle retrovie: “Il mio sbaglio è stato non essere abbastanza davanti sul Poggio. Sbaglio… Diciamo che non potevo fare altro. Ho dovuto mettere il piede a terra prima di entrare nell’ultimo tunnel che precede la rotondachiave, perché Stybar si è toccato con Rowe. Ma non sarebbe cambiato molto, nel senso che sarei rimasto col gruppo dei velocisti e avrei sprintato per un piazzamento, non di più. Naturale che a quel punto si facesse il Poggio molto forte per Alaphilippe”.
Il veronese della Deceuninck Quick Step ha anche battuto il ginocchio sinistro: “Era un momento tranquillo, alla fine del Turchino. Mi è caduta la catena, non me ne sono accorto, sono andato per pedalare e ho toccato il manubrio con il ginocchio. Ma non è un qualcosa che mi abbia condizionato, perché sulla Cipressa stavo molto bene. Abbiamo giocato sul Poggio la carta Alaphilippe perché io non c’ero ed è andata benissimo”.