Il commissario tecnico della Nazionale di ciclismo Davide Cassani alla Gazzetta dello Sport ha ricordato così Giovanni Iannelli, il ciclista morto dopo 36 ore di coma dopo essere caduto in volata, a pochi metri dal traguardo.
“Non esistono parole che possano mitigare il dolore di una tragedia come questa. Giovanni stava disputando una volata, una delle tante. Chissà quante volte è passato sotto uno striscione d’arrivo, chissà quanti giorni ha sognato di arrivarci prima di tutti gli altri. Quando muore un corridore muore una parte di noi, quando a perdere la vita è un ragazzo di 22 anni le domande che ci facciamo sono infinite ma di risposte non se ne trovano. Ci troviamo improvvisamente fragili, tristi, disperati. E penso alla sua famiglia, ai suoi compagni di squadra, ai suoi amici, a tutte quelle persone che in questo momento stanno piangendo la perdita di un figlio, un compagno di squadra, un ragazzo di 22 anni”.