Vincenzo Nibali in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha commentato stizzito le critiche contro di lui arrivate sui social: “Logico che si aspettino qualcosa di bello. A volte, è facile salire sul carro dei vincitori quando va tutto bene. Poi però ci sono pure i momenti così e io ne sono contento perché fanno capire che noi abbiamo le nostre difficoltà, siamo umani. Quando le gambe dicono no, è no. Non aveva senso prendere a quel punto 3 minuti invece di 4 e mezzo. Le critiche dai social spesso vengono da chi non ha idea di cosa sia fare il professionista. Stare davanti a una tv, bere una coca cola e mangiare i popcorn è facile. Il ciclismo vero è un’altra cosa”.
Lo Squalo si concentra ora su una vittoria di tappa: “Già una sarebbe una buona cosa. C’è gente che sta davvero bene e si è preparata solo per il Tour. Io non mi sento malissimo, ma mi manca quel pizzico di esplosività che mi faccia passare strappi secchi e duri, che ti consenta di primeggiare. Questo fa capire che la fatica del Giro è rimasta. L’unico altro del Giro è Landa, che qui è su ottimi livelli. Gli altri o sono a casa, o stanno facendo un Tour diverso. Pensate a Ciccone, che è riuscito a prendere la maglia con una impresa, dopo un Giro non corso per la classifica”.