La notizia del forfait di Fabio Aru per il Giro d’Italia ha lasciato l’amaro in bocca a tutti gli appassionati di ciclismo, ma c’è ancora qualcuno che non si è arreso all’idea: Vincenzo Nibali.
Lo Squalo ha infatti scritto una lettera aperta sulla Gazzetta dello Sport rivolgendosi direttamente all’ex compagno di squadra, nel tentativo di convincerlo a presentarsi comunque al via.
“Fabio, non perdere ancora la speranza. Non ancora. Anche se è molto difficile, forse impossibile, io penso ancora alla possibilità di vederti al via del Giro, venerdì 5 maggio ad Alghero. Io e te siamo i due corridori italiani di riferimento per i grandi giri e dalla tua assenza in Sardegna ci perdono tutti.
In cuor mio,spero che qualcosa possa succedere alla fine di questi giorni di riposo che il professor Combi ti ha prescritto. Mi dispiace tantissimo per quello che ti è accaduto. Io ragiono con la testa di un atleta, non con quella di un dirigente o di un tifoso. So che cosa significa preparare per mesi un obiettivo, so quanto sia speciale il Giro d’Italia che passa per la propria terra. In particolare per noi, che siamo isolani, e non abbiamo questa possibilità tutti gli anni. E invece capita qualcosa che non dipende da te, nel modo più assoluto, e ti blocca.
Ma un piccolo spazio per un ripensamento spero ci sia. Tutti sanno che cosa è successo e nessuno ti chiederebbe di essere al via al cento per cento. Si potrebbe provare, e se vedessi che proprio non è possibile, lasceresti la corsa. Oppure chissà, magari le cose potrebbero migliorare e potresti andare in crescendo di forma per pensare di toglierti qualche soddisfazione nella terza settimana. Ma a prescindere da questo, il Giro ti potrebbe servire per fare del lavoro importante in vista del Tour. E per il futuro. Con quello che ti è capitato, chi ti potrebbe biasimare. Ovvio, se fosse andato tutto bene, saresti stato un sicuro pretendente alla maglia rosa: so quanto tu sia forte e determinato.
Fabio, io non sono un medico e la valutazione della tua condizione del ginocchio viene prima di tutto. Capita che il dottore ci indichi un tempo di recupero e noi riusciamo in qualche modo ad anticiparlo. Non è facile essere sereni in questi momenti, forse non si può esserlo. Ma magari tra qualche giorno la situazione potrebbe apparire leggermente migliore… Insomma, Fabio, non ti arrendere anche se tutto sembra perduto. Forza!
I miracoli, a volte, accadono. E io mi auguro di vederti al via del Giro 100″.