Filippo Pozzato è in grande forma. Il corridore azzurro lunedì partirà per Doha nel ruolo di riserva in vista dei Mondiali di ciclismo.
“Sto bene, sono tranquillo – le sue parole a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Ho fatto quasi cinque ore d’allenamento, poi sono andato alla Wilier dove mi hanno consegnato la nuova bici. Stupenda. La mia condizione è in crescendo. Nelle ultime gare ero sempre lì, però conta vincere”.
La squadra azzurra è pronta per stupire: “Siamo un bel gruppo, coeso. Peccato non ci fossero Trentin, Quinziato e Oss che sono già in Qatar per la cronosquadre. Ero in camera con Viviani, una macchina da guerra. Mi chiedo dove trovi quella grinta dopo l’oro di Rio”.
Pozzato non ha dubbi su chi sia il favorito: “Sagan, con e senza vento. Anche Boonen è pericoloso: corridore di fondo che in quelle condizioni vola. Vedo bene pure Bouhanni”.
Il veneto ha sempre avuto un rapporto speciale con la maglia Azzurra: “La vesto fin da bambino, la prima volta nel 1996 alla mini Olimpiade di Lisbona. Questa maglia per me è tutto, è lo scudetto sul cuore. Lo so che sembra una cosa melensa e che io sono considerato un superficiale, ma il mio è un sentimento vero. Ho solo un rammarico, quello che probabilmente finirò la carriera senza la maglia iridata. Il Mondiale 2010 in Australia l’ho proprio buttato via”.
Una chiosa finale sui tre anni senza vincere: “Pesano? Di più. Mi sta proprio sul c… È una questione di orgoglio personale. Della Wilier non sono contento, di più. Devo molto a Gastaldello e Citracca che sono sempre dalla mia parte. Comunque vorrei vincere anche per loro, per gratificarli per quello che mi pagano”.