Le parole di Sacha Modolo
Sacha Modolo sul suo profilo Facebook ha detto la sua sul caso scoppiato negli ultimi giorni. “Leggo molte cattiverie contro i dilettanti squalificati al Giro Next che si sono appesi alle moto e ammiraglie durante la scalata dello Stelvio. Ragazzi, stiamo parlando appunto di Under23 no Professionisti, molti di loro corrono sapendo già che non passeranno prof, molti corrono con la speranza di passare consapevoli che peró non hanno le qualità, molti altri corrono cercando di capire se puó essere il loro mestiere e molti altri corrono perchè “devono”.
“Tra questi squalificati di sicuro ci sono tutte queste categorie che ho elencato e quelli che cercavano di capire se era il loro mestiere state sicuri che hanno capito che non puó esserlo. Per gli altri hanno solo cercato di ripartire il giorno dopo giusto per finire un Giro d’Italia. Quando ero dilettante io (anni in cui non c’era questa “crisi” dei giovani italiani come ora si scrive sempre) era normalità vedere gente appesa nei grandi giri, stava poi al ds scegliere se dare una mano ai ciclisti o fargli capire subito cosa vuol dire il ciclismo, Ciano Rui della Zalf ad esempio, mi lasciava da solo in mezzo la strada, ora a distanza di anni posso apprezzare”.