Sagan: “Doping? Viviamo come in prigione”

Finita la stagione alla Tinkoff, Peter Sagan non ha certo faticato a trovare un’altra sistemazione: e così la sua avventura riparte dal team tedesco della Bora-Hansgrohe (ex Bora-Argon 18), novità del circuito World Tour.

Il due volte campione iridato, intervenuto durante il programma Sportschau sulla rete tedesca ARD si è sfogato sull’argomento doping: “Quello che è successo, è successo. Ora c’è una nuova generazione e il ciclismo è molto pulito. Viviamo come in una prigione. Dobbiamo far conoscere la nostra posizione in ogni momento e i controllori possono apparire ovunque”.

“Ho avuto la fortuna di arrivare in uno sport che ora è pulito. Il fatto che molti giovani ciclisti hanno la possibilità di vincere dimostra che queste cose non si possono più fare – ha proseguito il 26enne slovacco -. Della mia nuova squadra mi piace l’atmosfera. Mi sento come se non avessi cambiato team”.

E a proposito della stagione 2017 di ciclismo, Sagan non ha nascosto i suoi obiettivi: “La squadra ha lavorato in modo che io possa adattarmi ai compagni. I miei obiettivi sono gli stessi dello scorso anno: le classiche di primavera, il Tour e il finale di stagione con il mondiale”.


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