Sonny Colbrelli si ritira: le sue parole

Sonny Colbrelli si ritira: le sue parole

Dopo il gande spavento di marzo con la conseguente installazione di un defibrillatore, Sonny Colbrelli ha ufficializzato il suo ritiro dalle corse: “Un anno fa di questi tempi stavo celebrando la vittoria più importante della mia carriera, la Parigi-Roubaix. Non avrei mai pensato di trovarmi, un anno dopo, a dover affrontare uno dei momenti più difficili che la vita mi ha messo davanti. Ma è una vita di cui voglio essere grato, che ho rischiato di perdere e che mi ha dato una seconda opportunità: quella di essere qui, a ricordare che sono uscito dall’Inferno del Nord come un vincitore e che l’ho fatto in una maniera leggendaria, che resterà nella storia e che potrò raccontare ai miei figli. È da loro, dalla mia famiglia, che sto trovando la forza di accettare questo momento della mia carriera”.

“Dopo quanto successo in Catalunya, la speranza di poter continuare ad essere un pilota professionista non mi ha mai abbandonato, seppur minima. Sapevo che la via del ritorno sarebbe stata difficile con un defibrillatore – prosegue nella nota pubblicata dal team Bahrain Victorious -. In Italia non è consentito dalla legge. Con il supporto dello staff medico dell’equipe, diretto dal Dottor Zaccaria, non mi sono arreso comunque. Ho ripreso a pedalare sotto stretto controllo medico e ho fatto diverse visite e consulenze con specialisti del settore. Tra questi, il direttore della Clinica Universitaria di Padova, Prof. Corrado, che ha seguito l’impianto del defibrillatore. E una valutazione è stata fatta anche da chi ha seguito casi simili, come il calciatore Christian Eriksen, che, come me, ha il defibrillatore e ha ripreso la sua carriera professionale. Ma il ciclismo non è calcio. È uno sport diverso; guidi per le strade. Non si gioca su un campo da calcio dove, in caso di necessità, gli interventi dell’équipe medica possono essere tempestivi. Le loro attività di allenamento si svolgono in un’area circoscritta, mentre nel caso di un ciclista ti ritrovi spesso solo per ore su strade poco trafficate”.

“Dico addio al ciclismo e provo a farlo con il sorriso per il bene che mi ha dato, anche se dire addio dopo una stagione come l’anno scorso fa male. È stata la migliore della mia carriera. Ho imparato cosa offre la vita e cosa ci vuole la vita. Ma restituisce anche in una forma diversa. Rimarrò nel ciclismo con il Bahrain Victorious, che mi è stato vicino come una seconda famiglia e mi accompagnerà in questo periodo di transizione verso un nuovo ruolo che si evolverà quotidianamente. Sarò un ambasciatore per i nostri partner, lavorerò a stretto contatto con il gruppo e condividerò la mia esperienza con i miei compagni di squadra”.

“Sono stato felice di vedere come i bambini mi hanno preso come modello negli ultimi mesi. Forse, mi dico, perché l’uomo coperto di fango sembra un po’ un supereroe. Per loro vorrei fare qualcosa prima o poi. Nel frattempo avrò anche l’opportunità di essere un riferimento per il Team Bahrain Victorious e le squadre di sviluppo: Cycling Team Friuli e Cannibal U19. Nuove sfide mi aspettano e con coraggio mi preparo ad affrontarle. Voglio farlo con il sorriso sulle labbra per continuare a gioire di ogni corsa che farò, anche solo per divertimento e non più per competizione” ha concluso Colbrelli.


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