Tadej Pogacar come Fausto Coppi: quattro Lombardia consecutivi

Tadej Pogacar come Fausto Coppi: quattro Lombardia consecutivi

Tadej Pogacar manda in scena l’ennesimo show stagionale stravincendo la 118ª edizione del Giro di Lombardia, 252 km da Bergamo a Como. Il campione del mondo è partito a metà della salita della Colma di Sormano, a 48 km dall’arrivo, e nessun avversario l’ha più visto fino a dopo il traguardo.

Il doppio campione olimpico Remce Evenepoel, che era alla ruota dello sloveno quando è scattato, non ha minimamente provato a stargli dietro ma è comunque riuscit a sua volta a staccare tutti gli altri, arrivando secondo con l’enorme distacco di 3’16”.

Terzo a 4’31” si è piazzato un bravo Giulio Ciccone, che dopo essere stato in difficoltà in salita ha recuperato e a 3 km dal traguardo ha leggermente staccato il gruppo degli inseguitori di cui faceva parte.

Pogacar quest’anno ha perso solo due corse tra quelle che ha disputato, la Milano-Sanremo (terzo) e il GranPremio del Quebec (settimo). Per il resto, ha trionfato a Strade Bianche, Giro di Catalogna, Liegi-Bastogne-Liegi, Giro d’Italia, Tour de France, campionato del mondo e Giro dell’Emilia.

Infine, oggi, ha eguagliato un record leggendario che risalòe a 75 anni fa: quello delle quatto vittorie consecutive al Giro di Lombardia di Fausto Coppi, che poi ne vinse un quinto nel 1954. Peraltro Pogacar nella “classica delle foglie morte” è imbattuto: tutte e quattro le volte l’ha disputata, dal 2021 a oggi, l’ha vinta.

“Ogni vittoria è speciale, e quella di oggi lo è ancor di più visto il lavoro che ha fatto il mio team – ha detto Pogacar subito dopo l’arrivo -. Siamo stati tutto il giorno in testa al gruppo per evitare che la fuga prendesse troppo margine e poi, una volta avvicinatisi ai battistrada, ho lanciato il mio attacco proprio dove lo avevamo pianificato. Sapevo che se avessi raggiunto la cima della Colma di Sormano con abbastanza vantaggio avrei potuto difenderlo nei successivi 40 km. Ho spinto tanto e nel finale mi sono goduto l’abbraccio del pubblico. Non è il momento di fare graduatorie su chi sia il corridore più forte della storia, lo vedremo a fine carriera”.


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