Tokyo 2020, le parole di Vincenzo Nibali
Alla vigilia dell’attesissima prova in linea di Tokyo 2020, Vincenzo Nibali ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. “Il percorso è molto duro e difficile da interpretare. Tra l’altro, forse pioverà. Si suda tanto, l’umidità è altissima”.
“Come sono uscito dal Tour? Le sensazioni erano buone ma non ci sono state le condizioni per fare classifica. Quando mi sono ritirato non ero stanco. Ho pensato alla Nazionale. Ognuno di noi potrà essere leader. In una corsa così devi stare benissimo in quel singolo giorno. Io ho fatto di tutto per esserlo. E l’esperienza è determinante. Così come l’unita. Chiarito con Ciccone dopo le scintille del Tricolore? Episodio di gara. Nato e finito lì. Nient’altro.
“Se si firma in anticipo per una medaglia? Il podio conta. Sento dire che nel ciclismo è un titolo meno importante ma chiedetelo a Van Avermaet (oro a Rio 2016, ndr) che cosa ha significato per lui. Più di un Mondiale? Ha un valore diverso. L’Olimpiade ha qualcosa in più. Per arrivare a giocare le mie carte deve essere tutto perfetto, altrimenti sarò a disposizione. Chi dobbiamo battere? Pogacar, Van Aert, Evanepoel. Ma in fondo la penso come Sagan, come fai a saperlo prima? Magari un giovane la notte prima non riposa bene e in gara non va. Senza fare nomi, di esempi ne ho visti”.