La quinta tappa del Tour de France, dove hanno fatto capolino le prime medie montagne distribuite su tutti i 216 chilometri da Limoges a Le Lioran, e in casa Astana si delineano le gerarchie.
Sì perché se Fabio Aru mantiene il passo dei migliori, Vincenzo Nibali cede sulla salita del Pas de Peyrol e paga a fine tappa un ritardo di 13 minuti e 45 secondi sul vincitore di tappa Greg Van Avermaet (BMC Racing).
“Si è rivelata una tappa soddisfacente – commenta il ‘Cavaliere dei 4 Mori’ -, abbiamo fatto selezione e io ho avuto buone sensazioni in salita. Abbiamo mantenuto un ritmo davvero alto nella parte finale della tappa, come del resto ci aspettavamo; ero abbastanza fiducioso nel gruppetto dei candidati alla classifica generale, ma preferisco restare con i piedi per terra. Ora penso a recuperare al meglio per la tappa di giovedì”.
Se Aru ride, Nibali non fa certo lo stesso. Le dichiarazioni dello ‘Squalo dello Stretto’ sono opposte a quelle del compagno di squadra: “Quella di mercoledì non è stata la mia tappa migliore. Onestamente non avevo idea di come le mie gambe avrebbero risposto al ritmo alto in salita e probabilmente ho sofferto anche le prime temperature alte del Tour”.
Nibali non ne fa una tragedia, anzi: “Nonostante tutto sono rilassato perché, come detto nelle ultime 2 settimane, sono qui per aiutare Aru a ottenere il miglior risultato possibile. Sono sicuro che la mia condizione migliorerà nei prossimi giorni e sarò pronto a stare vicino a Fabio per dargli man forte”.