Dopo il critérium andato in scena ad Aalst, in Belgio, dove è arrivato secondo allo sprint dopo il campione nazionale belga Oliver Naesen della AG2R La Mondiale e prima all’altro amatissimo belga Thomas De Gendt, della Lotto Soudal, sempre all’attacco al Tour de France appena terminato, Chris Froome ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
In particolare il capitano del Team Sky ha puntato il dito contro i francesi, che già da un paio di anni lo contestano e lo fischiano (nella migliore delle ipotesi, visto che lo scorso anno qualche imbecille gli aveva versato addosso dell’urina). “Il Belgio è il Paese più entusiasta per il ciclismo, ecco perché mi piace correrci – ha dichiarato il fresco vincitore della Grande Boucle -. Qui tutti mi incoraggiano, ma in Francia è un po’ diverso. Come a Marsiglia, alla partenza dell’ultima tappa, ma posso capire il loro punto di vista: hanno avuto Bardet, un loro connazionale sul podio; avrebbero voluto vederlo in maglia gialla, non li biasimo”.
Lo stesso Bardet, in una delle giornate di riposo del Tour, aveva chiesto scusa al ‘collega’ a nome dei tifosi transalpini.