Sono arrivati i giorni decisivi del Giro d’Italia, e Vincenzo Nibali deve recuperare 1’54” dal leader della corsa, Carapaz. Ai microfoni della Gazzetta dello Sport il siciliano assicura che non lascerà nulla di intentato da qui alla fine della corsa rosa: “Vediamo. Io non ho niente da perdere, qualsiasi cosa succederà va bene. La mia è una missione impossibile? Sì, un po’ lo è. Ma non darei niente per scontato. Credo che il Giro sia ancora aperto per tutti”.
Nibali potrebbe tentare il tutto per tutto, un’azione alla Froome: “Se le gambe ci sono, uno può giocare anche il tutto per tutto. Parlo del futuro, non so come starò sabato, che è il giorno più importante. Se invece le gambe non ci sono, difficile pensare di fare un attacco in stile Froome. Sono azioni molto azzardate, si può anche esplodere per aria e perdere tutto. Ho vinto già due volte il Giro, senza dubbio sono qui a lottare per il terzo. Al punto in cui sono arrivato, conta o vincere o perdere. Una delle due. Chiudere secondo o terzo a volte non conta niente. Però bisogna vedere, ripeto, cosa dicono le gambe. E c’è anche un senso di rispetto verso la squadra che in questi giorni mi ha sempre supportato. Devo pensare pure a quello che hanno fatto per me”.
E poi ci sono anche Landa e Roglic: “Landa lo vedo molto bene. Potrebbe provarci, ma dipenderà dagli ordini di scuderia. I tifosi? E’ bello esaudire i desideri dei tifosi, anche se purtroppo spesso non c’è il tempo necessario per farlo. Il tifo e l’adrenalina che trasmettono mi arrivano al cuore, aiutandomi a dare qualcosa in più. E poi, c’è la voglia di mettersi in gioco. Della competizione con gli altri”.