Le parole di Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali sabato correrà la sua ultima gara da professionista e alla vigilia a Cyclingnews ha fatto un bilancio della sua carriera: “Adesso posso dire che ho sofferto molto la pressione e le aspettative. In Italia sono sempre stato sotto i riflettori, ma non è facile gestire una situazione del genere. Guardate cos’è successo a Jonas Vingegaard dopo il Tour de France 2022. Tutto vogliono un pezzo di te e pensano di poter criticarti senza conoscerti. Io non mi sono mai nascosto e sono andato alle corse anche quando non ero al 100 per cento o competitivo. Tanti non lo capivano, ma a me correre è sempre piaciuto, anche se dovevo soffrire e non potevo sostenere le aspettative che avevano su di me”.
“La vittoria al Tour de France del 2014 sia stata la più grande della mia carriera, perché il Tour è un evento di rilevanza mondiale. Alcuni dicono che le cadute di Chris Froome e Alberto Contador mi hanno aiutato, ma penso di aver dimostrato allora di essere in una grande condizione e di aver meritato la vittoria finale. Certo, anche i due Giri sono speciali. Ho i trofei a casa e solo guardarli mi fa venire la pelle d’oca”.
Chiosa sulla sua nuova vita: “Non smetterò di pedalare. Prima di tutto andrò al Criterium di Saitama e poi spero di poter affrontare la Cape Eric (corsa che si svolge in mountain bike). La nuova squadra che nascerà nel 2023? Douglas Ryder sta facendo un grande lavoro. Io avrò il ruolo di ambasciatore e non sarò un direttore sportivo, per quel ruolo ci sono Gabriele Missaglia e Alex Sans Vega. Sarà un gruppo giovane ma di qualità. Per me e per il gruppo sarà un’avventura nuova, ma siamo pronti per affrontare i problemi e goderci le vittorie. È molto stimolante e sono molto contento di essere parte di tutto questo. È il mio prossimo capitolo, dopo tutta una vita passata da corridore”.