Viviani: “Sanremo, ecco i settori-chiave”

Elia Viviani in un’intervista alla Gazzetta dello Sport analizza ai raggi X la Milano-Sanremo, individuandone i settori chiave. “Posso vincere solo in volata, mentre su Cipressa e Poggio posso perdere. E allora se mi sono preparato bene so quali sono i punti dove tenere duro mentre chi vuole evitare lo sprint attacca. Ho tanti miei riferimenti, settori-­chiave”.

I punti cruciali: “Nelle prime fasi di gara, finché non parte la fuga e le squadre si mettono d’accordo, ci sono le chiacchiere con i colleghi. Cosa fai, dove corri, ma anche conversazioni extra­ciclistiche”.

Quindi si parte: “Il Turchino? Parole d’ordine: stare sempre attenti a non sprecare energie e pedalare davanti. E affrontare in testa la discesa, così se il gruppo si spezza non devi recuperare”.

I Capi: “La lotta dei treni delle varie squadre per prendere posizioni. Sa, il traguardo della Sanremo è in via Roma ma prima ce ne sono tanti altri. Ogni volta che ne passo uno, io mentalmente faccio ‘la spunta’”.

“Alla Cipressa si comincia a capire che gambe hai, davvero. In gruppo si sta bene, è veloce, non ti devi esporre. Chiedo alla squadra di tenermi davanti, prime trenta posizioni. Se la passo bene, il morale aumenta di molto”.

E quindi il Poggio: “Per prenderlo davanti, il punto fondamentale è la rotonda che c’è poco più di un chilometro prima. Poi, mi devo ‘salvare’ nei tornanti finché si arriva a dove la strada spiana. Quando poi riprende a salire, c’è chi può fare la differenza. Poi è il caos! La discesa, se non fa la differenza, quasi. Sempre al limite, sei in fila indiana. Mi guardo intorno, vedo che compagni ci sono e penso a chi eventualmente è in fuga. Devi organizzarti in pochi istanti. Le ammiraglie non sono subito dietro, non hanno una visione immediata della corsa, e tocca a noi prendere delle decisioni. Se non c’è nessuno davanti, si tiene l’andatura alta per non far scappare nessuno. Altrimenti, si prova a chiudere il prima possibile”.

“Chi temo di più in volata? Gaviria è il più pericoloso, perché ha una gran volata di testa e non è facile da superare. Ma uno come Sagan figuriamoci se si può sottovalutare con la classe che ha. Ewan? Stagione buona ma non ottima finora, forse ha guadagnato in resistenza e perso in
punta di velocità. Bennett? Finora non ha mai passato il Poggio tra i primi”.

“E’ l’unico dei Monumenti che posso vincere. Perché mi farebbe fare un salto in un’altra dimensione”, conclude Viviani.


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