Il ciclista sardo è certo: “Giorno dopo giorno, penso sempre di più che questa sia stata la scelta giusta”.
Niente ripensamenti per Fabio Aru, neanche una Vuelta fin qui condotta in maniera dignitosa lo spinge a fare retromarcia sulla sua decisione di ritirarsi al termine della stagione. In una intervista a Cyclingnews, il ciclista sardo si è detto anzi sempre più convinto: “Ogni giorno, penso sempre di più che questa sia stata la scelta giusta”.
“Qui alla Vuelta ci sono 21 tappe, e questo mi permette di vivere ogni giorno un’emozione diversa – ha spiegato Aru -. Forse fermarsi con una gara di un giorno sarebbe stato diverso. Qui hai diverse situazioni in giorni diversi, che sia il vento, il caldo, o lottare con i più forti in salita. E tutto questo mi sta aiutando ad affrontare questo cambiamento“.
Il ciclista della Qhubeka si prepara a cambiare vita: “Non la vedo come una liberazione, la vedo solo come la fine di un capitolo. Ovviamente questa è stata la mia vita per più di 15 anni e la bici, in un modo o nell’altro, rimarrà parte della mia vita, perché è stata la mia grande passione. Verrò a vedere qualche gara, forse, così rimarrà sempre parte della mia vita, ma è anche il momento di dedicare più tempo alla mia famiglia, di stare a casa. Sono troppo professionale per accettare di fare questo sport solo al 90%. Lo farò al 200% o non lo farò affatto”.