E’ la rivincita del ciclismo, sistematicamente messo nel mirino.
La Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, ha pubblicato la graduatoria dei casi di doping acclarati nel 2016. In tutto sono stati oltre 300mila i campioni sottoposti a test. Addirittura 220 le sostanze differenti che sono scaturite. Ma quello che fa più impressione è che nel bridge i positivi sono stati 22 tra i 100 testati contro, per esempio, i 19 del body building, i 2 della lotta libera e soltanto l’1% e poco più dei ciclisti.
Si badi bene: non va messa la croce addosso a chi gioca a bridge, perché l’abuso di diuretici – vista l’età media dei praticanti di questo sport – è frutto della mancata conoscenza del fatto che siano proibiti. Ma una riflessione su tutto il resto sarebbe giusto farla.