Baradili: In Sardegna il primo paese ad investire nell’esport

Il paese più piccolo della Sardegna, Baradili, crede nei videogame come strumento di aggregazione e innovazione sociale e sarà sede virtuale di un torneo professionale.

 L’evento

Il 18 dicembre, un gruppo di 30 videogiocatori professionisti di Call of Duty, affiancherà i ragazzi di Baradili e altri giocatori Sardi per un torneo dimostrativo creato per promuovere la “Rinascita” dell’isola. Tra questi Marco “Savyultras90” Filograsso. Gamer professionista, tra i giocatori più qualificati a livello globale, creator e partner di Twitch, la piattaforma di Amazon dedicata all’intrattenimento nel mondo del gaming, che affiancherà uno dei ragazzi di Baradili.

L’organizzazione

Il torneo si giocherà venerdì 18 dicembre alle ore 16.00. Il nome, piuttosto evocativo, sarà  “Rebirth Sardegna”. L’obiettivo è quello di rilanciare una ricerca sostenuta dal Comune di Baradili e condotta da Nabui Società Benefit sul ruolo che possono avere i videogiochi per la rinascita delle piccole comunità e dei territori sensibili.

Dove seguirlo

Il torneo, che sarà possibile seguire sui canali di King Esport, partner tecnico dell’evento, avrà sede virtuale a Baradili, il paese più piccolo della Sardegna (76 persone) che per il secondo anno investe sull’eSports come strumento di coinvolgimento della comunità e di lotta all’isolamento.

Un messaggio importante

Rebirth Sardegna è un invito a “rinascere”, a trasmettere i valori positivi dell’eSport, e a far passare un concetto, ancora molto difficile da trasmettere, ovvero che i videogame, se posti all’interno di un contesto di consapevolezza e comprensione, possono essere strumenti educativi e di aggregazione, in linea con l’utilizzo che ne fanno le nuove generazioni.  Anche la scelta di Call of Duty risponde all’esigenza di trasferire un messaggio positivo: la guerra non si fa, si gioca.

Nabui e Baradili

Il torneo è uno dei risultati di un progetto di innovazione sociale sostenuto dall’amministrazione di Baradili e realizzato da Nabui Società Benefit, che interpreta il gioco come strumento capace di attivare relazioni, avvicinare le generazioni e agire sul benessere psico-fisico soprattutto in contesti di isolamento e spopolamento.

Il gaming come strumento di aggregazione

Il progetto, cominciato a distanza nel 2020 durante la pandemia, con il coinvolgimento dei giovani della comunità, è proseguito nel 2021 con maggiore forza e con un’attività svolta insieme agli anziani del paese: un gruppo di over 60 ha partecipato a un programma sperimentale di eSport per la terza età curato da Nabui. Attraverso il supporto di un team specializzato infatti, alcuni anziani hanno utilizzato la console per stimolare le relazioni all’interno della comunità, accorciare il gap generazionale e mettersi in movimento dal punto di vista fisico e mentale.

“A Baradili stiamo sperimentando un modello del tutto inedito di benessere psico-fisico che passa attraverso l’osservazione dei nuovi linguaggi e delle nuove dinamiche di aggregazione sociale” ha dichiarato Tomaso Ledda, amministratore di Nabui. “Nel mondo post-pandemico parlare di una distinzione tra spazio virtuale e spazio fisico rischia di essere fuori contesto: l’uno fluisce nell’altro in modo organico, comprendere questo significa reinterpretare il concetto di comunità e coesione sociale”.

“Crediamo fortemente che la creatività dei ragazzi del paese possa essere un motore di sviluppo e coesione per tutta la comunità” ha aggiunto Marianna Camedda, neo-sindaca di Baradili. “Per questo nei nostri programmi un capitolo importante è riservato all’investimento nella creazione di spazi innovativi di aggregazione”.

 

Per seguire la diretta:

Canale Twitch di King eSport: https://www.twitch.tv/king_esport

Pagina Facebook di Baradili https://facebook.com/baradili

Articolo a cura di: Francesco Basile(2WATCH)


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